In questi giorni Sky Italia ha trionfalmente diffuso, con un battage pubblicitario invidiabile, di aver collezionato 3 milioni di utenti. Contemporaneamente la società del gruppo di Rupert Murdoch, oggetto già di diverse indagini in merito ad abuso di posizione dominante nel settore delle trasmissioni tv satellitari e condannato per abuso di posizione dominante nel mercato dei decoder (controversia Jeppsen – Sky), ha annunciato l’avvio di diversi servizi gratuiti, comprensivi anche della fruizione del nuovo decoder Goldbox.
Sky Italia dimentica che tanti sono gli utenti che negli scorsi giorni, grazie anche al pungolo delle associazioni dei consumatori e di Sportello Internet, hanno attivato o stanno per attivare azioni legali nei suoi confronti per ottenere il risarcimento dei danni patiti per il brusco passaggio dal sistema Seca 2 ad NDS. Molti hanno anche esercitato la facoltà di recesso dal contratto di abbonamento.
Murdoch e soci non dicono che migliaia di utenti hanno dovuto sopportare senza preavviso disservizi se non addirittura la completa interruzione delle trasmissioni e che per poter veder riattivato, solo parzialmente, il servizio, sono stati costretti ad accettare il decoder Goldbox fornito dalla società, capace di prestazioni inferiori, di ricevere non più di 150 canali con NDS (Goldbox funziona solo con Nds), mentre il campo di offerta del Seca 2 era quasi illimitato. Dimentica Sky Tv che per poter avere la speranza di fruire delle vecchie trasmissioni – molte delle quali irradiate con il sistema Seca 2 – sarà necessario utilizzare altri decoder, in violazione della legge sul decoder unico.
Murdoch & Co. invece ammettono, come aveva annunciato Sportello Internet nel suo primo comunicato del 2 novembre scorso, che l’operazione è resa indispensabile dalla necessità di porre freno alla pirateria delle smart card di accesso. Anche se ci crediamo poco.
Sportello Internet invita gli utenti a non desistere ed a continuare nella via intrapresa con ricorsi ed azioni legali per la restituzione del maltolto.
In particolare Sportello Internet avvisa gli abbonati a Sky che rimane possibile utilizzare il modulo di richiesta risarcimento danni e l’atto di citazione in caso di mancata replica, entrambi disponibili gratuitamente sul proprio sito. È ancora possibile rivolgersi all’autorità giudiziaria per obbligare Sky a ripristinare il servizio in modalità Seca 2. Si invita dunque a non desistere e a non soccombere ai ricatti.
Pina Fiorito
(coordinatore azioni legali Sportello Internet)