In seno a quella politica tesa a ridurre la dipendenza tecnologica nei confronti dell’industria occidentale e giapponese, e aggirare così le royalty pretese dai colossi stranieri, la Cina ha appena fatto dell’Enhanced Versatile Disc (EVD) lo standard nazionale al posto del DVD.
Frutto di un progetto varato nel 1999 dal Governo cinese, a cui ha partecipato anche un consorzio di produttori taiwanesi, l’EVD è un media fisicamente identico al DVD ma capace, grazie all’adozione di un codec video sviluppato da On2 Technologies, di supportare il video ad alta definizione.
È proprio grazie all’efficienza della nuova generazione di algoritmi di compressione che lo standard EVD è in grado, pur utilizzando unità di registrazione a laser rosso (le stesse adottate dall’attuale generazione di DVD), di archiviare su di un singolo disco fino a due ore di video ad alta definizione (ad esempio, quello trasmesso dalle emittenti HDTV).
Nonostante il nazionalismo tecnologico della Cina, in questo paese il formato DVD è oggi talmente diffuso da poter essere considerato una sorta di standard non ufficiale: e infatti per il momento il Governo locale non ha imposto alcuna restrizione alle importazioni di lettori DVD.
Con EVD l’industria cinese spera di aggirare le royalty dovute ai numerosi titolari dei brevetti legati al formato DVD. A tal proposito si veda l’articolo “Le mille royalty del DVD” (NdR: su Punto Informatico).