Si è giunti dunque al grande passo: una delle grandi sorelle della cinematografia americana ha deciso che per contrastare un elevato tasso di pirateria che ogni anno le sottrae guadagni occorre aggredire il mercato in modo nuovo, ossia ricorrendo ad ampi tagli sui prezzi di vendita dei propri DVD.
A deciderlo è stata Time Warner, vale a dire la società che gestisce, tra le altre, anche Warner Bros. Entertainment, tra le più grosse società americane del cinema e della televisione. L’idea del gigante a stelle e strisce è quella di aggredire il mercato cinese con DVD a bassissimo prezzo che, in questo modo, dovrebbero spingere i cinesi a preferire l’originale ai DVD pirata che impazzano sulle strade e in molti negozi di tutto il paese.
Stando a quanto riferito dal Wall Street Journal un primo catalogo di 125 titoli cinematografici sarà prodotto in DVD per il mercato cinese, una sorta di sperimentazione su vasta scala per capire quale impatto può avere una manovra di questo tipo.
“È piuttosto difficile accedere a questo mercato offrendo un prodotto legale – ha dichiarato Barry Meyer, il boss dell’azienda – Ma riteniamo che se riusciremo ad entrarci potremmo contribuire a trovare una soluzione senza crearci nuovi problemi”.
Da lungo tempo, peraltro, l’industria americana dei contenuti, da quella del cinema a quella della musica e del software, chiede maggiori pressioni su Pechino da parte di Washington proprio per tentare di ridimensionare le cifre della contraffazione dilagante. Secondo le major di questi settori, infatti, i pirati avrebbero portato a minori entrate per almeno 2,5 miliardi di dollari nel corso del 2004.
Eh no, in Italia non si parla proprio di sconti sul DVD. Sebbene soltanto ieri una nuova operazione della Guardia di Finanza nel Lazio abbia dimostrato come la pirateria su CD e DVD stia dilagando, da Time Warner non arrivano novità che riguardino il nostro paese. Tanti i pirati, ma evidentemente non sufficienti…