L’offerta del digitale terrestre Rai è composta da due multiplex, ciascuno delle quali è in grado di contenere cinque programmi televisivi. Sul primo, la Rai ha scelto di concentrare il meglio della sua produzione. Sul secondo ci saranno anche due canali indipendenti, per i quali la Rai dovrebbe decidere (finalmente) a breve, dopo mesi di attesa.
Fino a poco più di un mese fa gli editori, pre-selezionati da una lista più ampia di 40 richiedenti, erano 6 (anche se sono abbastanza ignoti i criteri che hanno portato alla scrematura da parte della stessa Rai). Si trattava di: Reteblu, emittente della Curia del Lazio legata a Sat 2000; Telespazio, notissima società di servizi non attualmente ‘emittente’ sul terrestre di proprietà di Finmeccanica (e già dello Stato); My Tv, gruppo impegnato fino a poco tempo fa soprattutto nel campo della Web Tv e ora, a vario titolo, anche nella DTT, sotto la guida di Salvo Mizzi; Infobyte, società romana specializzata nella progettazione e costruzione di siti web e anch’essa ora attiva anche nella DTT; Game Network, canale sat di giochi dei fratelli Galante; Canale Italia di Padova (ex Serenissima), anche se su quest’ultima non c’era una conferma definitiva (si parlava genericamente di una Tv del Nord - Nord Est).
Ora i pretendenti si sono ridotti a due, più una “new entry” rispetto a queste. Non si parla più della lanciatissima Canale Italia (il cui proprietario, Lucio Garbo, è Consigliere di Gasparri per le Tv locali), Telespazio, Game Network e Infobyte.
Restano altre tre Tv. Quasi certa è l’entrata nel bouquet del digitale terrestre Rai di ReteBlu - Sat 2000 (TeleLazio). Un po’ meno sicura è la scelta di MyTv, mentre è comparso un altro nome: Telefriuli di Udine (dunque siamo sempre nel Nord-Est…), emittente locale controllata, assieme a Telenuovo di Verona, dal gruppo cui fa capo il quotidiano “Il Gazzettino”. Venerdì lo stesso ‘Gazzettino’ ha confermato le voci che circolavano con un suo articolo sul tema.
A rendere un po’ spinosa la questione è la lotta in corso per
la proprietà del ‘Gazzettino’. Un accordo tra diversi soci
del quotidiano e Gaetano Caltagirone, che del quotidiano possiede già una
quota di minoranza, prevede il passaggio di nuove quote a Caltagirone, che entro
giugno dovrebbe quindi avere il controllo del ‘Gazzettino’, e di
conseguenza anche di Telefriuli.
Una parte degli imprenditori veneti già soci del ‘Gazzettino’,
guidata dai Benetton, ha però recentemente contestato l’accordo,
rilevando il fatto che un imprenditore romano subentrerebbe nella proprietà di
una fonte di informazione prestigiosa e storica del Veneto.
Resta da vedere cosa succederà a breve, quando la Rai dovrà davvero decidere a chi affittare i canali in digitale terrestre, e poi, eventualmente, a medio termine ovvero in giugno, quando arriverà a scadenza l’accordo legato al ‘Gazzettino’.