L’alta definizione mostra i muscoli. L’intera gamma del comparto televisivo Americano è schierato con il nuovo standard di HDTV. “È una scelta strategica di sopravvivenza rispetto all’attacco della web TV” confessa Nigel Spratling, responsabile della sezione HD del Nab. In questa prospettiva il digitale terrestre adottato dagli europei è considerato una grande occasione per una diffusione della televisione di alta qualità anche in Europa.
Per questo grande rilevanza è data a quanto sta accadendo a Roma, dove in occasione del conclave la produzione di news americane per la prima volta è svolta completamente in HD. Roma sta diventando la vetrina del nuovo modello di televisione a stele e strisce. Di conseguenza ci dobbiamo aspettare una offensive commerciale massiccia che dall’america punti all’Europa. Già qui a Las Vegas se ne vedono i prodromi: offerte di televisori ad alta definizione a basso prezzo, circa 1000 dollari, e di video al plasma compatibili con HD a due mila dollari.Ma la partita si giocherà ovviamente sui contenuti e lo sport è il cavallo di troia con cui si punta ad imporre il nuovo standard. Non a caso che il gruppo Murdoch, con la sua consociate inglese BSKYB è lanciato alla conquista dei diritti sportive per i prossimi cinque anni.
Si cominciano poi a notare anche primi segnali di convergenza fra la HDTV e Internet. Al Nab sono varie lke aziende che offrono servizi di Networking, ossia di connessione e distribuzione, a larga banda in HD. In particolare un’azienda della Florida, che opera anche in Europa ha sviluppato un sistema di connessione a base internet che assicura un collegamento stabile. Interessanti sono anche le soluzioni di applicazione al DTT.
Fra le varie offerte rilevante mi pare un pacchetto di servizi che vende la possibilità di sviluppare un multiplex, ossia il sistema di moltiplicazione delle frequenza dall’analogico al digitale, per cifre davvero limitate come circa 10.000 dollari. Una soma alla portata di qualsiasi ente locale italiano che può cominciare a ragionare su come autonomamente entrare nel nuovo mercato televisivo.