Arrabbiato e confuso il popolo del digitale terrestre. Più quello de La7 che quello di Mediaset. Ieri è cominciata l’era di una nuova televisione: tutti pronti, card alla mano, alle 18 con Bologna-Cagliari (La7) e alle 20.30 con Inter-Chievo (Mediaset), le prime due partite a pagamento del digitale. E come tutti i debutti, anche questo, è stato accompagnato da polemiche, proteste, brutte sorprese. La7 e Mediaset hanno festeggiato e brindato all’evento, soddisfatti soprattutto perché in campo ha funzionato tutto bene, ma non tutti i tifosi da casa, davanti ai loro schermi, hanno gioito. La7 soprattutto pareva impreparata all’evento: le schede prepagate sono state messe in vendita solo il 15 gennaio in pochi negozi, così che in molti, fino a ieri pomeriggio, non sono stati in grado di acquistarle. I dati forniti dall’emittente Telecom parlano di 100 mila card già vendute, altre 100 mila prenotate, ma solo 12 mila attivate.
Problemi ai call center che intasati, ieri, costringevano a lunghe attese. In molte città d’Italia – stando ai diversi forum su Internet – il segnale ancora non è arrivato. Un utente a Milano, dopo essere riuscito ad attivare la card con una telefonata («quanto sarà costata?» si è chiesto) ed essersi sintonizzato su Bologna-Cagliari, ha avuto la malaugurata idea di cambiare canale. Non è più riuscito a vedere la partita: davanti a lui un’immagine frammentata tipo puzzle, con l’inquietante scritta «canale codificato o non disponibile». Neppure la gentile operatrice «sono Marinella in cosa posso esserle utile», gli è stata utile.
A un altro signore di Roma è comparsa la scritta «Hai
diritto di vedere le prime 5 partite del Bologna». Si è informato,
ha chiesto: «Scusi ho capito bene?» e poi si è giustamente
infuriato. Infatti la card da 10 euro dà diritto a 5 partite di una
sola squadra che l’utente sceglie all’atto dell’attivazione.
Così chi ieri ha visto Bologna-Cagliari potrà vedere solo partite
del Bologna con quella card. Per vedere stasera Fiorentina-Roma dovrà comprarne
un’altra. Dal 4 aprile l’opzione sarà libera, ma
la singola partita costerà 3 euro (non più 2). E comunque
i 10 euro saranno andati persi. Un’anomalia che altera il concetto di
pay-tv dove paghi solo quello che vuoi vedere. In compenso, un insicuro utente
Mediaset, per confermare Inter-Chievo ha dato due volte l’ok sul tasto
del telecomando e così la partita invece che 3 euro l’ha pagata
6 euro.
In generale, però, meno problemi per il digitale terrestre di Mediaset
che si stava preparando all’evento da più tempo. Le tessere prepagate,
vendute finora, sono – dicono a Mediaset a loro volta informati dai rivenditori – circa
280 mila, ma non essendoci in questo caso bisogno di attivazione, non si sa
quante ne siano state utilizzate ieri sera.
Solo nei prossimi giorni si avrà un dato reale del successo o dell’insuccesso del debutto del digitale terrestre. In questi giorni, però, le associazioni dei consumatori si sono mobilitate. Spiega l’Adiconsum: «I problemi riguardano la mancanza di segnale, ma soprattutto i decoder, molti dei quali risultano non aggiornati». Il Codacons conferma. E aggiunge: «Vediamo che succede. Già lunedì siamo pronti a partire con eventuali iniziative legali anche per risarcimento danni».