Rai e Rti, concessionaria televisiva di Mediaset, non si attendono sanzioni da parte dell’Autorità per le Comunicazioni nell’ambito dell’istruttoria sulle posizioni dominanti nel periodo 1998-2003.
Lo hanno detto, a margine dell’audizione odierna presso l’Authority per le Tlc, sia Gina Nieri, direttore centrale Affari generali e relazioni istituzionali del gruppo Mediaset, che Rubens Esposito, direttore Affari legali della Rai.
L’Autorità per le Comunicazioni, dopo aver accertato che Rai [RAI.UL], Rti e Publitalia 80 avevano superato i tetti antitrust della vecchia legge Maccanico nel triennio 1998-2000, nel giugno 2003 ha emesso un richiamo formale per indurre le società a rientrare nei parametri di legge. In seguito il Garante ha reso noto che lo sforamento è avvenuto anche nei 3 anni successivi.
“Noi siamo sereni perché non riteniamo di dover attendere nessun tipo di sanzione”, ha detto Nieri.
Secondo Esposito, il richiamo dell’autorità è atipico e come tale non è vincolante ma solo di moral suasion ma “se anche fosse vincolante sarebbe stato inutilmente dato perché non conteneva alcuna indicazione delle cosa da fare e da non fare”.
In caso di sanzione la Rai è comunque pronta a ricorrere al Tar.
L’audizione di oggi è uno degli atti finali dell’indagine che deve stabilire se Rai, Rti e Publitalia 80 hanno ottemperato al richiamo di due anni fa. In caso contrario potrebbero scattare sanzioni tra il 2 e il 5% del fatturato.
“Noi riteniamo che questo richiamo formale non avesse le caratteristiche di un provvedimento coercitivo per certi comportamenti, anche perché non li specificava. Quindi pensiamo che non ci siano sanzioni perché non ci sono stati comportamenti di inadempienza al contenuto del richiamo che è assolutamente generico”.
Il Garante vuole verificare se c’è stata una diminuzione nella raccolta di risorse nel secondo semestre 2003. In questo caso le 3 società si sarebbero mostrate ottemperanti.
“Dalle risultanze istruttorie rispetto al [tetto antitrust della Maccanico pari al] 30% noi avevamo superato di un paio di punti” nel primo semestre 2003, “comunque nella seconda parte dell’anno la nostra quota era in contrazione. Comunque non ci sono state pratiche aggressive della nostra azienda nella raccolta pubblicitaria. Questo lo hanno riscontrato anche loro nelle risultanze istruttorie”, ha concluso la Nieri.
La chiusura dell’indagine è prevista intorno a metà febbraio.