La società giapponese Optware si è detta pronta a lanciare sul mercato nei prossimi mesi dischi ottici da 100 GB basati sulla propria tecnologia di archiviazione olografica.
I supporti di Optware hanno la stessa dimensione di un tradizionale DVD, ma potranno essere letti solo da appositi drive. I primi dischi saranno a sola lettura ma più avanti verranno introdotti media registrabili capaci di contenere fino a 300 GB di dati.
Al contrario delle tecnologie olografiche di prima generazione, la tecnologia di Optware si avvale di un solo fascio laser: questo, ha spiegato il produttore, taglia i costi di produzione e semplifica il progetto delle unità per la lettura e la registrazione dei dischi.
Il grande vantaggio delle memorie olografiche rispetto ai supporti ottici di memorizzazione tradizionali è dato dall’elevata velocità di accesso alle informazioni e dall’elevato transfer rate dei dati, pari a centinaia di megabyte al secondo (che nel caso delle memorie in formato “compact disc” è però limitato dalla velocità di rotazione del disco). Oltre a questo, tali memorie promettono di portare la densità di memorizzazione dei dati a nuovi traguardi, ridurre drasticamente i consumi energetici e aprire la strada alla produzione di memorie a sola lettura più economiche e molto difficili da copiare.
La scorsa estate Optware ha presentato un sistema di storage olografico capace di scrivere, su di un singolo disco, fino a 1 terabyte (pari a 1.000 gigabyte) di informazioni.
I dischi olografici da 1 TB di Optware possono essere letti ad una velocità di 1 GB per secondo, circa quaranta volte superiore a quella dei lettori DVD più veloci.
L’azienda afferma che la propria tecnologia è potenzialmente in grado di immagazzinare fino a 4 terabyte su di un singolo disco: una capacità che oggi appare assolutamente strabiliante.