La multinazionale nipponica Toshiba ha appena archiviato un anno fiscale (chiuso il 31 marzo) da dimenticare, poichè ha visto il proprio utile dimezzarsi: ha chiuso, infatti, a 730 milioni di euro, ovvero il 46,5% in meno rispetto all'anno precedente.
I motivi che hanno contribuito negativamente sono da ricercarsi principalmente nella rivalutazione dello Yen sui mercati internazionali, rendendo, di conseguenza, più cari e meno competitivi tutti i prodotti costruiti in Giappone, e nella crisi economica che ha travolto tutto il mondo, portando ad un inevitabile diminuzione della richiesta di prodotti digitali, ovvero di quelli che rappresentano l'insieme delle attività principali della Toshiba.
Da non sottovalutare anche altri due fattori, che hanno inciso significativamente e sono andati ad aggravare questo quadro già difficile: il terremoto che ha colpito il Sol Levante ad inizio del 2011 e le inondazioni della Tailandia che hanno messo fuori uso uno degli impianti di produzione della Toshiba.
Ma, nonostante l'azienda abbia già confermato il trasferimento di 1700 dipendenti entro l'estate per la chiusura di tre stabilimenti in Giappone, l'anno fiscale appena iniziato sembra portare ad un risvolto positivo per gli affari, trainati da risultati incoraggianti che la Toshiba sta ottenendo nell'ambito degli apparecchi elettronici e dei sistemi industriali.
La multinazionali non si arrende, adotta nuove strategie e guarda con fiducia ai prossimi mesi.