I
televisori analogici sono salvi, per ora. Non dovranno essere “rottamati” entro
la fine del 2006. Secondo fonti governative, è del tutto saltato lo switch-off
(lo spegnimento dell’intera tv analogica) stabilito per legge entro il
31 dicembre 2006. Ormai era il segreto di Pulcinella: chiunque avesse un minimo
di buonsenso si rendeva conto che era assolutamente impossibile mettere in atto
una rivoluzione tecnologica di questo livello in così poco tempo. Nessuno
in Europa aveva intenzione di fare lo switch-off entro il 2006. E per questo
che lo Stato italiano era l’unica nazione europea che ha cominciato a
sovvenzionare il Dtt con
un contributo pubblico dell’acquisto dei decoder. Nel resto dell’Unione
l’intervento statale si è limitato ad investimenti per le infrastrutture.
Ma la notizia più clamorosa è che è fallito il concetto
di switch-off nazionale. Il nostro Governo ha intenzione di creare una nuova
strategia: si tratta di una nuova calendarizzazione di tipo regionale, ovverosia
ci saranno tutta una serie di “spegnimenti” della tv analogica che
cominceranno dal 2008 e si concluderanno nel 2012. Le prime due regioni che
dovrebbero essere digitalizzate sono la Calabria e la Valle d’Aosta. Pare
che questa scelta sia nata per la bassa popolosità delle due regioni.
Questa decisione nasce dalla poca penetrazione che sta avendo la vendita dei
decoder, visto che i sussidi erogati dallo Stato sono in grado di garantire
il passaggio del 2,63% del parco-televisori. Andando avanti con questo ritmo
ci vorrebbero 40 anni per arrivare alla copertura totale… Intanto il
ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri è stato convocato lunedì da
Viviane Reding, commissario europeo per l’IT e
Media, per una audizione proprio sulla questione dei sussidi. La commissaria
aveva già dichiarato pubblicamente due settimane fa le sue perplessità nei
confronti della politica di sviluppo del Dtt nel
nostro paese. Durante un simposio a Berlino la Reding aveva detto che «in
alcuni paesi l’MHP è finanziato da agevolazioni non conformi alle
normative UE. E’ il caso dell’Italia – ha concluso –,
dove il Presidente Berlusconi ha finaziato i decoder MHP-DVB-T».