Il canone di abbonamento Rai, per l’anno 2005, resta invariato a 99,60 euro. Lo ha deciso il ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri. “L’entità del canone può ragionevolmente consentire di coprire i costi per garantire il servizio pubblico”, ha spiegato il ministro annunciando che “nonostante i cospicui investimenti anche il bilancio del 2004 della Rai si chiuderà con un attivo”. Gasparri ha parlato di un “fatto simbolico e positivo”, e di un “messaggio tranquillizzante e positivo del governo”.
A proposito del bilancio di viale Mazzini il ministro ha sottolineato che quello del 2003 si è chiuso con 25 mln di euro di attivo, mentre sempre per quel che riguarda l’entità del canone il fatto che rimanga invariato “tutela i consumatori”. Gasparri ha spiegato che la decisione sul canone “è stata presa alla luce dei numeri e non prescinde dai numeri e dalle norme. La legge dice che la cifra del canone deve essere congrua per garantire le esigenze di servizio”. Inoltre, sempre per quello che riguarda i conti di viale Mazzini, il ministro ha evidenziato il fatto che “nel periodo di garanzia la Rai ha vinto nettamente la sfida con la concorrenza, questo fa presagire riflessi positivi sugli introiti pubblicitari”.
E proprio a proprio di pubblicità, Gasparri ha detto: “So che si auspicherebbe la riduzione del canone, ma questo avrebbe dei riflessi sulla raccolta pubblicitaria, non solo sulla concorrenza televisiva ma sulla carta stampata che rileva minor raccolta pubblicitaria rispetto alle possibilità: una riduzione del canone avrebbe determinato degli squilibri”.