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Più tempo libero con la domotica

«La domotica è associata presso il grande pubblico ad una percezione che esula dal presente e rimanda al futuro. Nel pubblico si è radicata una sua immagine come “gagdget” di lusso, fatto di prodotti e sistemi complessi e lontani dai bisogni del quotidiano». Il principe dei sondaggisti Renato Mannheimer, commentava così l’indagine sul mercato della domotica condotta nl 2003 dall’Ispo, l’Istituto per gli studi sulla pubblica opinione di cui è il presidente. «Non si tratta assolutamente di un gadget di lusso – chiarisce il professore – e lo dimostra il fatto che esiste una forte e sempre crescente richiesta di qualcosa, che anche se non viene necessariamente chiamata domotica, possa servire a regolare il funzionamento delle nostre abitazioni. In maniera indiretta vogliamo tutti che la tecnologia renda più pratica la nostra vita».

A quali bisogni quotidiani si possono dare risposte attraverso la domotica?
Innanzitutto avere una casa che si possa comandare a distanza. La possibilità che una serie di funzioni possano essere regolate e attivate senza la nostra presenza fisica. Con le nuove tecnologie, inoltre, è possibile anche delegare la gestione del controllo della nostra abitazione, e perfezionare i sistemi di protezione dai furti e dalle intrusioni.
In che modo questa tecnologia puà cambiare la nostra vita?
Permettendoci di stare sempre meglio in casa propria. Di creare un habitat non solo rispondente alle nostre esigenze, ma anche sempre più fedele alla cultura e alla sensibilità di ciascuno di noi. E poi liberandoci da incombenze inutili e regalandoci tempo libero.
Non c’è il rischio inverso, che la tecnologia massifichi e uniformi tutti gli ambienti?
Assolutamente no. La tecnologia è uno strumento con forti potenzialità individualiste. Prenda Internet: è l’emblema dello “one to one”. Con la domotica è possibile davvero personalizzare la propria casa.
Quali sono le caratteristiche dell’utente della domotica?
Si tratta di persone caratterizzate da un elevato grado di cultura ed informazione, sicuramente animate da un forte spirito innovativo. Chi vuole una casa ad alta tecnologia, poi, ha sicuramente il bisogno di stare bene a casa propria, di avere il massimo del comfort razionalizzando l’uso di tutti i sistemi.
La casa ad alta tecnologia è soggetta al rischio di invecchiamento?
Probabilmente sì, quello che oggi è sofisticato diventa velocemente superato. Bisognerebbe studiare qualcosa per tenere aggiornate anche le piattaforme tecnologiche domestiche.

Quelle Il Mattino

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