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MediaWorld “pubblicità ingannevole”

Movimento Difesa del Cittadino contesta il Ministro Gasparri e presenta un ricorso per pubblicità ingannevole contro la società Mediaworld. Interessata anche la Corte dei Conti

Il Movimento Difesa del Cittadino contesta i toni trionfalistici con cui il Ministro Gasparri annuncia il presunto successo della tv Digitale terrestre nelle famiglie italiane e presenta all’Autorità Garante del Mercato un ricorso per pubblicità ingannevole contro la società Mediaworld. I 700.000 incentivi di 150 euro, per un totale di 110 Mln di euro stanziati nella finanziaria 2004, più che tornare a favore dei consumatori sono andati nelle casse delle aziende produttrici e/o che hanno commercializzato i decoder. Ciò si evince chiaramente dal fatto che gli stessi decoder nei mesi scorsi sono stati offerti a pochi euro ai consumatori che acquistavano altri prodotti di elettronica; in questi giorni addirittura vengono offerti a euro 0.00 come si può leggere sui mega-manifesti di pubblicità diffusi in tutta Italia dalla catena commerciale Mediaworld, e sul sito della società stessa. I 700.000 decoder che il Ministro celebra come “venduti”, in realtà sono stati in gran parte “svenduti” o come nel caso Mediaworld regalati. Il Movimento Difesa del Cittadino che ha a suo tempo già presentato un ricorso all’Antitrust per pubblicità ingannevole contro Mediaset per le affermazioni relative alla televisione digitale terrestre, oggi ha presentato un altro ricorso sempre per pubblicità ingannevole contro Mediaworld per l’offerta a costo zero dei decoder.

Le affermazioni di oggi del Ministro Gasparri sull’esaurimento degli incentivi sono una clamorosa conferma della ingannevolezza della pubblicità Mediaworld che va quindi immediatamente ritirata. Chi si reca oggi a comprare un decoder digitale paga il prezzo intero (come sta accadendo a Unieuro di Roma).
Quanto all’affidabilità della televisione digitale terrestre oggi in Italia, il Movimento Difesa del Cittadino conferma il suo giudizio negativo fondato anche sulle numerose segnalazioni ricevute in questi mesi dal numero verde “SOS Decoder”.

“In molte zone d’Italia il segnale è instabile o assente e comunque l’offerta di programmazione non è sostanzialmente diversa da quella della tv analogica. – afferma Francesco Luongo, responsabile TLC dell’associazione - I consumatori, inoltre, non vengono sufficientemente informati che l’interattività della tv digitale non è gratuita ma costa per i collegamenti telefonici; c’è inoltre l'inadeguatezza degli impianti di antenna domestici nella ricezione del segnale DTT ed i costi ulteriori di circa 150 euro che i primi coraggiosi acquirenti dei decoder stanno affrontando per adeguare le antenne private, mentre nei condomini è già guerra tra vicini su chi debba sborsare i soldi.”
L’associazione presenterà un esposto alla Corte dei Conti perché venga aperta un’indagine sull’utilizzo dei 105 milioni di euro della finanziaria 2004: si tratta di uno spreco di risorse immane, un vero e proprio regalo che il Governo fa ai produttori ed ai distributori visto che il costo effettivo di un decoder di media qualità è di circa 30 euro.

Il Movimento Difesa del Cittadino non è contrario al digitale terrestre, ma denuncia che è in atto in questi mesi una folle corsa fatta di pubblicità palesemente ingannevoli e milioni di euro dei contribuenti a tutto svantaggio dei consumatori su cui, di fatto, si stanno tutti scaricando tutti i costi di questa scelta tecnologica, che tranne la Gran Bretagna (peraltro con scarso successo: 6% di utenti in 6 anni) nessun paese d’Europa sta portando avanti.

Quelle Movimento di Difesa del Cittadino

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