Sky Italia – come è noto – ha presentato un ricorso alla Commissione Europea contro i finanziamenti per il decoder per il digitale terrestre, perché il Governo non ha notificato i finanziamenti all’Ue, come invece è richiesto dalle norme comunitarie sugli aiuti di Stato, Sky considera quindi le decisioni governative “discriminatorie”.
In particolare Sky punta al rimborso degli aiuti o alla loro estensione anche alla piattaforma satellitare, chiedendo alla Commissione “di intraprendere le azioni necessarie per evitare la distorsione della concorrenza messa in atto dalle misure, di interrompere l’applicazione dei nuovi sussidi che aggiungerebbero effetti negativi a quelli già esistenti e di imporre i rimedi appropriati per riportare la parità sul mercato”.
Intanto Bruxelles aveva già aperto un’indagine informale sui finanziamenti ai decoder nell’estate del 2004, a seguito di una denuncia di Europa 7.
Il direttore della Comunicazione di Sky Italia Tullio Camiglieri, in occasione di un’indagine conoscitiva sul digitale terrestre, è stato ascoltato dalla commissione Trasporti della Camera. La vicenda del sostegno pubblico ai decoder, a suo parere, è “tutta politica e non ha nessuna motivazione tecnica. Noi di certo ‘trasportiamo’ più canali digitali di Fastweb, i cui decoder sono ammessi agli incentivi per il digitale terrestre, senza contare che il nostro decoder, anche senza abbonamento, permette di vedere un certo numero di canali quindi è più ‘aperto’ del loro”.
Intanto è partita la lettera di risposta del Ministero alla richiesta di chiarimenti della citata Commissione Ue dopo il ricorso di Sky Italia. Lo ha spiegato lo stesso Ministro delle Comunicazioni Landolfi al Forum della PA a Roma. «La risposta – ha detto Landolfi durante la visita allo stand dei Nuovi Media Rai – è articolata lungo tre direttrici: il pluralismo, l’innovazione e la concorrenza. Il Ministero replica così alle richieste di Sky: dimostriamo per quali motivi c’è un dato tecnico e non politico in questa vicenda».
In sostanza, il problema sembra essere quello dell’interattività (MHP), che il digitale terrestre garantirebbe e il decoder satellitare, invece, assicurerebbe ancora solo in forma insufficiente.