Stavolta è vero, ufficiale e confermato a tutti i livelli, dopo le
molte mezze voci che erano circolate nei mesi scorsi, naturalmente recisamente
smentite. Il Gruppo L’Espresso ha acquistato Rete A (All Music) ed entra
così dalla porta principale nel campo televisivo.
Il 100% dell’emittente di Alberto Peruzzo è stato acquisito dal
Gruppo L’Espresso per 115 milioni di euro. L’operazione sarà finanziata
parzialmente dalla recente emissione obbligazionaria del gruppo di Carlo De
Benedetti, del valore di di 300 milioni di euro. Il titolo ha reagito bene in
Borsa.
“L’obiettivo dei prossimi tre anni – spiega il Gruppo L’Espresso in un comunicato – è quello di raddoppiare i ricavi netti dell’emittente, ora pari a circa 20 milioni di euro (siamo quindi ancora sul “prudente”; Ndr.). La società prevede anche una forte accelerazione dei ricavi collaterali e, in termini di margine l’obiettivo, sempre a tre anni, è quello di triplicare l’incidenza del risultato operativo sul fatturato, oggi del 10%, per arrivare a 30-35%”.
L’acquisizione è naturalmente subordinata all’ottenimento delle previste autorizzazioni, ma si può ben dire che, nonostante la Gasparri avesse come probabile scopo quello di ‘consacrare il duopolio’ anche nel nuovo scenario digitale, uno spazio imprevisto si è invece in questo modo inaspettatamente aperto. All’ultimo momento, però, perché tutte le altre reti nazionali erano già state in qualche modo assegnate in mani note e più ‘controllabili’ rispetto al Gruppo L’Espresso (fatta salva, forse, TeleMarket, ancora ‘in ballo’), di cui è nota l’avversione storica a quello di Silvio Berlusconi. Dunque moltissime saranno sicuramente anche le reazioni a livello politico.
Ci sarà però molto da lavorare (tanto e con tanti ostacoli)
per creare uno spazio di mercato vero per la nuova Rete A (se ancora si chiamerà così).
Nel periodo transitorio la gestione continuerà ad essere portata avanti
dall’editore Peruzzo e l’idea, almeno per adesso, è di puntare
ancora su una rete per i giovani, sulla scia di Radio Deejay e Radio Capital,
in vista del cruciale passaggio alla Tv digitale (dove Rete A stava muovendo
i primi timidi passi).
Per il resto si vedrà, gradualmente, e con passi tutti da studiare attentamente,
ivi compreso il cruciale discorso dell’informazione.
Rete A trasmette sull’intero territorio nazionale e ha complessivamente buone frequenze, senza essere però ai primi posti per copertura (ma al Nord è davvero forte). La diffusione analogica – si calcola – arriva attualmente a coprire circa l’80% della popolazione italiana. La società incassa 5 milioni di euro e ha un cash flow positivo e in crescita.
L’intera operazione sarà presentata domani alla comunità finanziaria in conference call dall’amministratore delegato del Gruppo L’Espresso Marco Benedetto.