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Il digitale terrestre di Albertini

Il Sindaco di Milano Gabriele Albertini, sempre alle prese con il dilemma “mi dimetto, non mi dimetto”, dopo non molto fortunate esperienze come imprenditore pubblico, come il caso della privatizzazione dell’Aem e l’interminabile crisi gestionale della Scala, vuole diventare imprenditore televisivo.

Il Comune ha annunciato il lancio della sperimentazione di un canale televisivo interattivo, ricevibile con il decoder per il digitale terrestre, gestito insieme a La7 di Telecom Italia, che proprio a Milano ha la sua sede legale e operativa. Alla sperimentazione parteciperanno, per iniziare, un centinaio di pensionati milanesi.

Si vuole offrire ai milanesi non dotati di Pc connesso in rete la possibilità di ricevere informazioni utili dal Comune su servizi pubblici e sociali e di richiedere informazioni, ma anche servizi come certificati e prenotazioni. Si calcola che a Milano ci sia la maggiore concentrazione di utenti italiani in possesso di decoder digitale.

L’iniziativa si presta a numerose considerazioni critiche: innanzitutto perché si è scelta La7 e non un’altra Tv? È stata fatta una gara? L’amministrazione comunale sostiene che era stata cooinvolta dapprima un’altra società che si è defilata e ha ringraziato Telecom Italia per essere intervenuta in soccorso del digitale terrestre comunale.

Il problema è che il digitale terrestre richiede per l’interattività una linea telefonica collegata a Internet, magari con l’Adsl o la fibra ottica, e Telecom Italia sta portando avanti sperimentazioni con l’utilizzo dei telefonini Gprs. Con questo canale digitale terrestre milanese non si dà forse un ulteriore vantaggio competitivo a Telecom Italia rispetto agli altri gestori telefonici e Internet Provider?

Un altro interrogativo è se il canale municipale avrà pubblicità: chi gestirà gli spot? Sarà Telecom Italia o la sua concessionaria pubblicitaria? Fondamentale poi il rispetto del pluralismo politico e sociale all’interno dei programmi di una Tv finanziata da tutti i cittadini: chi si farà garante di questo pluralismo? La Tv sarà un utile strumento dela maggioranza di centrodestra in vista delle prossime elezioni del 2006, municipali e politiche? Alla Rai c’è una Commissione di Vigilanza parlamentare e un Cda nominato dai Presidenti delle Camere (almeno per ora): cosa si prevede per la “Tv comunale”?

E infine… Se il futuro candidato del centrodestra a Sindaco di Milano dovesse essere Fedele Confalonieri, già amministratore delegato di Mediaset, quante Tv gestirà, in caso di elezione, come Sindaco di Milano?

Fuente Zeus News

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