Tutti contro tutti. In attesa che il pallone rotoli anche sugli schermi del digitale terrestre, la partita si gioca su più tavoli. E nessuno si diverte. La questione della gestione dei diritti tv è infatti all’ordine del giorno dell’assemblea straordinaria convocata in Lega Calcio per martedì 18, ma già oggi a Milano le società medio-piccole chiederanno spiegazioni ad Adriano Galliani: perché prima che loro potessero capire il senso reale della novità del digitale terrestre, Milan, Inter e Juve avevano già firmato i contratti? Proprio ieri intanto, Galliani ha scritto alle nove società, chiedendo conferma che «la fruizione del servizio avvenga solo a pagamento». Non erano bastate le rassicurazioni di qualche giorno addietro di La7, che ieri, attraverso Media Partners, l’agenzia che aveva prima acquisito e poi ceduto i diritti, ha confermato con una lettera alla Lega di avere concesso in sublicenza i diritti di trasmissione «solo in forma codificata e a pagamento».
Non si placa in ogni caso la bufera scatenata dall’ipotetica offerta gratuita delle partite su La7 (dove ieri è emerso anche il malcontento della redazione sportiva, che si dice «esclusa dal progetto»), prima pubblicizzata e poi smentita. Lunedì Sky aveva inviato una lettera alle nove società che hanno firmato con La7 chiedendo loro chiarimenti: solo il Cagliari però si è già coperto le spalle, essendosi riservato di dare l’autorizzazione al digitale prima di ogni trasmissione.
Anche la Rai è in agitazione: «Prima di 90° minuto ormai tutti hanno visto tutto – ha detto il dg Cattaneo – è chiaro che il prodotto ha meno valore». La tv pubblica insomma si accoda alla battaglia portata avanti sempre da Sky, che anche ieri è andata all’attacco: «Noi rispettiamo i contratti con le società, ma dal 2007 tutto sarà rimesso in discussione».