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Ferrara: lettera aperta a Murdoch

Sabato viene pubblicata su Il Foglio la seguente lettera scritta da Giuliano Ferrara diretta a Rupert Murdoch

Gentile signor Murdoch,

le facciamo i complimenti perché leggiamo che le cose vanno bene alla sua News Corporation, aumentano i profitti e lo share e la pubblicità. Come lei sa meglio di noi, però, le cose vanno bene perché la Fox tv americana è diventata la regina della notizia e dà filo da torcere alla Cnn, alla Nbc e agli altri giganti dell’informazione liberal. La Fox ha intercettato un mercato che è anche uno spirito, una cultura e una politica, e si direbbe che è un mercato abbastanza solido, visto come sono andate le elezioni presidenziali negli Stati Uniti.

In Italia la sua Sky tv va meno bene, anzi maluccio. La notizia è di ieri, e l’ha data lei. Le perdite operative sono piuttosto alte, nonostante un aumento degli abbonati e il ruolo propulsivo del calcio, nonostante il buon lavoro di tanti bravi giornalisti e professionisti che si danno da fare senza risparmio di energie. Può essere che le difficoltà italiane della sua tv dipendano da fattori di mercato che hanno un significato e un valore soltanto tecnico. Ma può anche essere, non lo si può escludere, che la sua tv d’informazione manchi di un’anima, di uno spirito, di una identità culturale capace di occupare uno spazio visibile e significativo in un sistema televisivo molto politicamente corretto, molto ideologicamente corretto, molto lessicalmente corretto.

La sua tv italiana, cioè Sky, non ha niente di diverso dalle altre tv. Tifa per Kerry, tifa per al Jazeera, tifa per i soliti bravi ragazzi della vecchia Europa. Nessuno pensa che sia un progetto alternativo a quelli già dominanti nel mercato, nessuno è davvero curioso di sapere che cosa dirà Sky, perché Sky dice sul satellite esattamente quello che le altre televisioni dicono nei loro programmi analogici. Non è un errore, questo?

Noi non vogliamo impicciarci dei suoi problemi commerciali, signor Murdoch, ma ci piace la libertà d’informazione, ci piace l’idea che l’offerta di mercato sia diversificata e corrisponda alle effettive diversità culturali e politiche presenti, con tutte le differenze tra America ed Europa, anche da noi. Forse un po’ di grinta non guasterebbe. Aumenterebbe la nostra libertà e, chissà, magari anche i suoi dividendi e il suo patrimonio.

Non si tratta di spostare a destra la linea editoriale di Sky, secondo noi. Si tratta di sottrarla al conformismo naturale delle tv europee, di darle un senso e di farne uno strumento di libertà d’informazione aperto a tutte le issues, a tutte le guerre culturali che nella società sono combattute, spesso silenziosamente, intorno alla politica e ai valori del nostro modo di vita, per aumentare il pubblico e la sua libertà di scelta.

Grazie per l’attenzione e buon lavoro

Source Dagospia

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