Dal 31 gennaio 2006 le famiglie sarde avranno a disposizione 500 mila decoder per il passaggio al sistema digitale terrestre di ricezione delle trasmissioni Tv. Si comincerà con 350 mila decoder nelle aree intorno a Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano, dove dal 1º febbraio prossimo circa il 70% della popolazione dell’Isola potrà passare al nuovo sistema, con contemporaneo spegnimento dell’analogico.
Questa importante notizia, che qualifica la Sardegna come area-pilota per partire con lo spegnimento dell’analogico, facendola fungere da area-test per questa complessa operazione da effettuare poi in tutta Italia (in teoria entro il 2006), è emersa dopo l’incontro dei giorni scorsi fra il Presidente della Regione, Renato Soru e il sottosegretario del Ministero delle Comunicazioni, Giancarlo Innocenzi (eletto all’Authority come Commissario ma non ancora insediato per le note vicende politiche che bloccano il completamento dell’Autorità e la scelta del presidente). L’incontro è stato incentrato appunto sulla televisione digitale terrestre, in preparazione della prima conferenza nazionale sulla materia (che si terrà fra pochi giorni) e soprattutto sull’avvio proprio in Sardegna del nuovo sistema che sostituirà la televisione analogica.
Innocenzi ha confermato al presidente della Regione l’entità dell’investimento dello Stato: 35 milioni di euro per contribuire ad abbattere i prezzi di acquisto dei decoder da parte delle famiglie sarde, mentre Soru ha comunicato la scelta già fatta dalla Giunta regionale di destinare al progetto 10 milioni di euro. “Una cifra consistente per il nostro bilancio – ha detto Soru –. L’abbiamo trovata perché vorremmo che per i sardi ci fossero dei vantaggi, nell’uso del decoder anche come strumento di comunicazione con la pubblica amministrazione attraverso l’Adsl e il doppino telefonico, perché non siano semplicemente dei fruitori passivi di televisione commerciale ma anche utenti di televisione di qualità e di servizi utili”.
Soru ha anche ricordato ai dirigenti Rai il destino del centro di produzione
che aveva sede a Cagliari, lo smantellamento di questa attività, i limiti
di una Rai regionale che non produce da sé se non notiziari per poche
decine di minuti al giorno.
Intanto il 15 e 16 aprile, a Santa Margherita di Pula, si terrà appunto
la prima conferenza nazionale sulla tv digitale terrestre. Il sottosegretario
Innocenzi ha illustrato al presidente Soru e all’assessore Dadea il programma
della conferenza, alla quale parteciperanno il ministro Gasparri, il direttore
generale della Rai Cattaneo, il presidente Mediaset Confalonieri, Tarak Ben
Ammar di D-Free, il presidente della commissione parlamentare di Vigilanza sulla
Rai Petruccioli.
Tutto questo però non è risultato gradito a Sky.
“Regalare decoder digitali, impedisce di fatto la reale concorrenza tra
piattaforme – ha detto Tullio Camiglieri, direttore della comunicazione
di Sky –. Quello che ci sorprende è che ancora una volta il Governo
decida di privilegiare una delle piattaforme italiane a danno delle altre. Crediamo
profondamente nel libero mercato ma proprio perché ci crediamo siamo altrettanto
convinti che il concetto più volte ribadito dall’Europa della neutralità tecnologica
sia fondamentale nella prospettiva di poter mettere tutte le aziende nella condizione
di poter competere ad armi pari”.
Camiglieri ha poi espresso “meraviglia” per il fatto che “a questa iniziativa
aderisca con un investimento specifico il presidente di una regione dove Sky
dà lavoro a 1000 persone: riteniamo che tutto questo sia una grave lesione
al concetto di libera concorrenza e libero mercato”.