Nel bel mezzo di tutto questo da farsi che porterà al lento traghettamento dell’Italia verso il digitale terrestre, al centro delle discussioni scatenatasi per la contesa dei diritti Tv calcio, l’Adoc prende posizione, chiedendo un periodo di partite gratis a chi tra gli attori in gioco vuole dimostrare di voler rilanciare l’immagine del calcio, la cui fuga di tifosi è in parte da attribuire anche ai giorni e orari insoliti a cui le Tv “obbligano” le squadre.
In una nota, il presidente dell’Adoc Carlo Pileri,
ha sottolineato:«A quanto ci risulta è stata
bloccata un’offerta promozionale che prevedeva la trasmissione gratuita
di alcune partite di serie A fino all’8 aprile, un’iniziativa lodevole
e che certamente avrebbe portato parte dei cittadini che si sono allontanati
da questo sport, a riavvicinarsi al calcio».
Pilieri ha dichiarato che l’Adoc chiede all’Antitrust di
chiarire il perché dell’annullamento di questa promozione che «…a
quanto ci risulta sembra essere stata accettata da diversi consumatori e che
senza dubbio avrebbe innescato un circolo virtuoso tra i gestori, capace di
rendere più accessibile il calcio in Tv».
Al contrario, fa sapere l’Adoc, il clima di confusione e allineamento
tariffario che regna nelle offerte attuali proposte ai consumatori, con un’incapacità cronica
di comunicare con chiarezza le zone raggiunte dal segnale, con alcune squadre
escluse dall’offerta e con le stesse società di calcio coinvolte
che hanno assunto un atteggiamento di lesa maestà rispetto all’offerta
gratuita di partite, segnano un periodo di forti pressioni lobbistiche a scapito
dei consumatori, prefigurando la costituzione di un cartello anticoncorrenziale
anche in questo settore.
«Una volta tanto – ha concluso Pileri – che sia
il calcio a dare ai tifosi e non viceversa come accade da sempre, è una
situazione positiva in grado di rilanciarne l’interesse».
Proprio ieri è partita, come annunciato, la vendita delle card che
consentiranno, a partire dal prossimo 22 gennaio, ai possessori di un decoder
digitale terrestre di poter vedere la payTv di Mediaset sul digitale
terrestre. Le schede da 9 o 18 euro sono in vendita nei negozi di elettronica
di consumo.
Le card di La7 saranno
nei negozi da sabato 15 gennaio al prezzo 10 euro (partite a 2 euro l’una).
Il via ufficiale sarà dato il 22 gennaio con Bologna-Cagliari, alle 18
su La7, e alle 20.30 Inter-Chievo (Mediaset).
Sul digitale Mediaset le gare in casa di Atalanta, Juventus, Inter, Livorno,
Messina, Milan, Roma e Sampdoria, su La7 quelle di Bologna, Brescia, Cagliari,
Chievo, Fiorentina, Lecce, Palermo, Parma e Reggina. Siena, Lazio e Udinese
non hanno ceduto i loro diritti.
Una grande sfida per Mediaset, come ha sottolineato il vicepresidente Pier
Silvio Berlusconi.
«Prima c’era un monopolio, e Sky unico
operatore poteva determinare il prezzo. Oggi, con una maggiore concorrenza, il
prezzo dei diritti sarà deciso dal mercato. Pagare una partita 3 euro è una
rivoluzione che porta un grande vantaggio per i tifosi», ha commentato
Berlusconi Jr.
L’azienda è orgogliosa «…per il primato di un’idea
mai vista al mondo: offrire contenuti televisivi con tessere prepagate, ovvero “paghi
solo quello che vedi”».
Il vicepresidente ha aggiunto che «Il calcio è un ottimo strumento
di lancio per tutta la piattaforma digitale terrestre, non solo per Mediaset».
Entra nel vivo quindi la sfida sul mercato del digitale terrestre, tenendo anche conto del fatto che anche per il 2005 è previsto l’incentivo per l’acquisto del decoder per il digitale terrestre da parte dello Stato, fissato questa volta a 70 euro, con il quale potrà essere incentivato l’acquisto di quasi un milione e 600mila decoder.