L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni si è pronunciata sul decoder Sky a tecnologia NDS (Skybox), che Sky sta imponendo ai suoi utenti e che complica senza alcuna ragione la possibilità di vedere i canali in chiaro che non rientrano nei pacchetti offerti dal monopolista.
Su questa operazione-decoder avevamo scritto a Sky, diffidandola dal continuare a tenere quel comportamento, e al Garante, che ha accolto le nostre richieste affermando che Sky deve:
- eliminare le barriere tecnologiche che impediscono di sintonizzare e consultare agevolmente con lo Skybox i canali in chiaro che non fanno parte dei pacchetti Sky;
- rilasciare licenze per la tecnologia NDS a tutte le imprese che lo richiedano senza discriminazioni.
In pratica quello che avevamo richiesto formalmente il 5 ottobre scorso nel corso dell’audizione presso l’Autorità.
L’ovvia necessità di combattere la pirateria non può a nostro avviso essere usata come argomento valido per una illegittima restrizione della pluralità dell'informazione.
ll progresso tecnologico dovrebbe garantire al consumatore un utilizzo sempre più vasto degli strumenti a disposizione, cosa che con Skybox non è avvenuta.
Rimane qualche dolente nota: nonostante ci fossero i presupposti per una sanzione a Sky, dato l’evidente non rispetto della normativa italiana, tale sanzione non è stata comminata. Il Garante ha preferito rimandare a un tavolo di confronto con le associazioni di consumatori la discussione su quali comportamenti concreti debbano essere adottati per rispettare le regole sulla concorrenza.
È importante che sia arrivato un chiaro segnale di censura rispetto alla evidente violazione della concorrenza e all’abuso di posizione dominante causati dall’operazione Skybox, ma ci auguriamo che alle promesse seguano ora i fatti.