La rivoluzione del digitale terrestre è ormai in casa. Che cosa bisogna fare quindi per prendere parte alla grande svolta che dal prossimo 22 gennaio porterà il calcio in televisione a prezzi stracciati? I passaggi chiave non sono poi molto complessi, ma dato che si tratta di un approccio sostanzialmente nuovo nelle forme e nei contenuti partire dall’abc non guasta di certo.
I PRIMI PASSI – La7 e Mediaset dal 22-23 gennaio (prima
giornata di ritorno) partono con le trasmissioni delle partite di serie A di
17 squadre. Una partita costerà 2 o 3 euro, ma prima del calcio di inizio
ci sono un po’ di cose da sistemare.
Il primo passo da fare è quello di verificare se nel proprio territorio
c’è o meno la copertura del digitale terrestre. È un passo
fondamentale, perché in caso negativo, si deve rinunciare in partenza
all’idea di vedere le partire: il 35% della popolazione, in particolare
al Sud, per ora è escluso dalla nuova tecnologia. Per sapere se si riceve
il segnale, sia Mediaset che La7 offrono due possibilità, il telefono
e il sito internet: il call center di Mediaset risponde al 199303404, quello
di La7 è già attivo, risponde all’800776677 e sarà potenziato
dal 7 gennaio. Sulla Rete, dal 7 gennaio sarà attivo il sito www.mediasetpremium.it,
mentre su www.la7.it si possono
già avere le informazioni sulla copertura.
Per chi ha passato con successo il primo scoglio c’è una seconda
cosa da verificare: se l’antenna riceve il segnale dei canali destinati
al calcio, che si vanno ad aggiungere a quelli tradizionali, già disponibili
sul digitale terrestre. Nel caso si debba chiamare l’antennista, Mediaset
ha stipulato un accordo con la categoria, per cui la prima uscita ha il costo
fisso di 12 euro. La7 mette invece a disposizione una lista di antennisti consigliati.
A questo punto ci si può decidere ad acquistare il decoder: per i primi
700.000 il contributo statale copriva l’intera spesa di 140 euro. Ora
gli incentivi sono raddoppiati (un milione e 450mila), ma sono dimezzati nella
sostanza: 70 euro. Per avere diritto all’incentivo bisogna presentarsi
con il bollettino del canone Rai. La terza condizione necessaria per vedere
le partite è quella di avere il software che «legge» la tessera
prepagata delle due televisioni. Per chi ha già il decoder l’aggiornamento
sarà automatico e gratuito a metà gennaio. Chi comprerà il
decoder in quei giorni lo troverà già completo di software.
DAVANTI ALLA TV – Se sono un tifoso di una fra Juve,
Milan, Inter, Roma, Samp, Messina, Atalanta o Livorno mi abbonerò a Mediaset
per vedere le partite casalinghe della mia squadra. Se il mio cuore batte per
una fra Cagliari, Palermo, Fiorentina, Chievo, Lecce, Reggina, Brescia, Bologna
e Parma allora comprerò la tessera di La7 (sempre per le partite casalinghe).
Per i tifosi di Udinese, Lazio e Siena niente da fare: le loro squadre per quest’anno
hanno perso il treno. Ma possono pur sempre essere seguite nelle partite in
trasferta.
Ed eccoci all’oggetto chiave: la tessera prepagata da inserire prima di
ogni partita che si vuole vedere. Quella di Mediaset sarà in vendita
a 18 euro, per 6 partite. Non è ricaricabile e scade il 30 giugno 2005.
Dopo averla esaurita basta comprarne un’altra, come avviene per il cellulare.
La tessera di La7 sarà venduta inizialmente a 10 euro per 5 partite,
successivamente a 15 euro. A differenza dell’altra non scade, non deve
essere riacquistata ed è ricaricabile attraverso internet, presso i rivenditori
o telefonicamente.
DIETRO ALLA TV – Le due televisioni si stanno ovviamente
attrezzando alla nuova sfida, che coinvolge le strutture tecniche e quelle giornalistiche. «La7 – spiega
Piero De Chiara, responsabile del digitale terrestre – ha già una
struttura sportiva molto forte fondata sul Processo di Biscardi e sulla redazione
sport. L’offerta calcio a pagamento è comunque destinata a rivoluzionare
il modo di vedere le partite e questo porterà novità anche nel
modo di ‘‘fare spettacolo’’ con il calcio in tv».
Magari non subito, ma ne vedremo delle belle. Anche su Mediaset, naturalmente,
dove la struttura può contare sulla lunga esperienza maturata con la
trasmissione della Champions League e con altri grandi eventi come il Giro: «Siamo
pronti – sottolinea Ettore Rognoni, responsabile dei servizi sportivi
di Mediaset – anche se l’impegno sarà abbastanza gravoso
per tutti. Stiamo definendo (come del resto sta facendo La7 ndr) la squadra
giornalistica, ma tutto sarà assolutamente pronto per il 22 gennaio».
Intanto è ancora tempo di sperimentazioni tecniche. Il clou si
avrà il 9 e il 16 gennaio, quando il prodotto televisivo sarà confezionato
per intero. Si è narrato di duri «scontri» fra i cameramen
del digitale e quelli di Sky durante Messina-Palermo dell’11 novembre
scorso. Di sicuro ognuno deve trovare i suoi spazi e anche se il terrestre non
insidierà da subito la pay tv di Murdoch è naturale che ci possano
essere piccole schermaglie: «Si tratta solo di trovare le soluzioni tecniche
migliori per tutti» spiegano dalle società. Del resto i due nuovi
ospiti hanno pagato rispettivamente 125 milioni (Mediaset per otto società)
e 32 milioni (La7 per nove squadre) e si sono così guadagnate un buon
posto a bordo campo. Magari qualche problema ce l’avrà il pubblico
in tribuna, che rischia di perdere il filo del gioco dietro a una selva di telecamere.
Ma questo è un altro discorso.